Testimonianze tangibili e intangibili della civiltà contadina, marinara e di antichi mestieri che tendono ormai a scomparire o a divenire meri simboli d’arredo perdendone la storia e l’originaria funzionalità…
Negli anni i cittadini hanno donato a Liquilab, oltre alle testimonianze orali, alcuni oggetti tangibili della cultura popolare, dando vita a un mondo da indagare, inteso come opportunità di esplorazione collettiva; LiquiMag conserva i documenti cartacei, fotografici e audio-video di oggetti della memoria delle comunità del sud Salento dalla fine dell’ ‘800 al secondo dopoguerra. Gli oggetti fanno parte del Museo Etnografico della vita popolare, di cui una collezione è già stata oggetto di avvio del procedimento di dichiarazione dell’interesse culturale ai sensi del D.lgs. 42/2004, da parte della Soprintendenza ABAP per le province di Brindisi e Lecce, con nota prot. nr. 76-P del 26/03/2021.
Tra le cose e le persone esiste un legame culturale fatto di ricordi, storie, esperienze, relazioni simboliche, condivisioni sociali, e tale connessione tra patrimonio culturale materiale e immateriale rappresenta il cuore di un museo etnografico da valorizzare e presentare al pubblico (Lattanzi in Paini e Aria, 2014).
Gli oggetti, all’interno del Museo di Liquilab, non costituiscono una prova del passato bensì attivatori di narrazioni, processi di patrimonializzazione partecipata, dialoghi e scambi, nuove visioni del mondo, futuri progetti di analisi e indagine.
“(…) renderemo pubblico questo dimenticato regno degli stracci, faremo conoscere a tutti le storie che si consuamo senza orizzonte di memoria storica nel segreto dei focolari domestici”
(Ernesto de Martino in Clara Gallini, 1996)